Spring Boot nasce come modulo di Spring, ma permette la creazione di applicazioni Java-Spring che utilizzino tutti i moduli di Spring Framework.
Grazie all'utilizzo massivo dell'autoconfigurazione, molte delle procedure di configurazione manuale del framework di Spring possono essere evitate, pur mantenendo la possibilità di personalizzare tutti gli aspetti oggetto di tale autoconfigurazione.
Spring Boot utilizza vari strumenti per la creazione di nuove applicazioni pre-costruendone la struttura a seconda delle esigenze, inserendo automaticamente le dipendenze necessarie, anche tramite i cosiddetti "starter pom" ovvero degli agglomerati di dipendenze Maven che rendono maggiormente facile l'implementazione delle web application. Oltre agli "starter pom", normalmente un projetto realizzato in Spring Boot contiene un progetto "parent", un modello da cui importare tutte le dipendenze.
Quello che rende particolare Spring Boot è la possibilità di implementare delle web application senza la classica struttura (cartella webapp, deployment descriptor o web.xml), ma utilizzando il metodo statico main() tipico delle applicazioni Java standard. Avviando l'applicazione con il main(), assieme ad essa viene istanziato ed avviato un http listener, ovvero un server embedded che effettua automaticamente il deploy della stessa applicazione, sulla porta su cui esso è configurato.
Spring Boot è sicuramente un metodo innovativo per realizzare le applicazioni Spring e che sta modificando l'approccio dei programmatori. Esso merita, pertanto, un adeguato approfondimento.
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